Margot, Garage Sale e Ironman

SarMargot

Due anni fa ero a Sarajevo, capitale della Bosnia, mussulmana al 95%, a 300 km in linea d’aria da Pescara. Due miei amici vi hanno fondato una chiesa. Durante la mia penultima visita, vi ho incontrato Margot, una frizzantissima giovane americana della Florida.

Eravamo in pulmino e, con il resto del team, andavamo a pregare per la città da una collina dalla quale si vedeva tutta Sarajevo. Margot mi raccontò che fino ad un anno prima studiava economia all’università ma non era contenta della propria scelta. Era però quello che, da sempre, sia lei che la famiglia si aspettavano che facesse. Viene da una famiglia molto benestante ed era perciò normale intraprendere una carriera adeguata.

Margot e tutta la sua famiglia erano anglicani, ma solo nominalmente. Nessuna relazione forte con Gesù. A un certo punto, però, sentì la chiamata di Dio ad andare a fare undici mesi di evangelizzazione in undici nazioni diverse del mondo con un’organizzazione giovanile cristiana.

Un anno in giro per il mondo però costava. Le venne allora in mente di organizzare una garage sale (vendita in garage), cosa molto in voga negli Stati Uniti. Mise assieme tutto quello che non le serviva più, vestiti, libri, lampade e comodini, pubblicizzò la cosa, espose tutto in garage e nel giardino di casa, e via a vendere.

I genitori le avevano detto, “Con scarpe e magliette non riuscirai a ricavare più di mille dollari, se ti va bene.”

La gente del vicinato iniziò ad arrivare e a comprare. Le chiedevano come mai vendesse quelle cose. Quando sentirono qual era lo scopo iniziarono a staccarle degli assegni. Alla fine della giornata aveva in tasca nove mila dollari, sufficienti per fare tutto il viaggio.

Ed ora, eccola col resto del team a Sarajevo, al decimo mese del suo viaggio, a parlare di Gesù alle persone che Dio ci metteva sulla strada. Fantastico.

Ma Dio non aveva fatto solo questo. Nel frattempo, in America, i genitori avevano scoperto che suo fratello si drogava. Era finito in prigione. Il papà di Margot è giudice del tribunale dei minorenni. Il fratello era poi entrato in un centro cristiano di recupero per tossicodipendenti, aveva dato la sua vita a Gesù, aveva smesso di drogarsi e, senza interventi da parte del padre (per i maligni fra di noi), era, incredibilmente, stato rimesso in libertà molto prima del previsto. Il padre sapeva bene che era impossibile.

Il padre e la madre, vedendo quello che Dio aveva fatto nel figlio e nella figlia, decisero di smettere la loro vita di cristiani nominali e iniziarono a seguire Gesù seriamente. Stavano succedendo troppe cose strane in famiglia.

Per completare la cosa, da quando il padre ha iniziato a seguire Gesù, ha trovato la forza di mettersi a dieta, ha perso 100 kg (!) e, allenandosi fino a cinque ore al giorno, ha completato una Ironman. 3,86 km di nuoto, 180,260 km in bicicletta e 42,195 km di corsa. Mi sento stanco anche solo a scriverlo.

Durante il suo tempo di evangelizzazione, Margot aveva sentito la chiamata di Dio ad andare in Asia a iniziare una organizzazione che lavorasse al problema del traffico di esseri umani ed è quello si apprestava a fare.

Se volete che Dio stravolga la vostra vita, e magari partecipare all’Ironman, mettetevi a sua disposizione.

Buona giornata.

Giuseppe