Testimonianze di guarigione

digCiao.

Dieci giorni fa, Cristiana, io e Francesca, un’amica, abbiamo partecipato a delle conferenze sulla guarigione in Inghilterra. Lo scopo era insegnare ciò che la Bibbia dice in proposito onde permettere a Dio di usare di più ogni cristiano per la guarigione.

Il primo giorno, Alunn, uno degli insegnanti, ha invitato a pregare per le persone che avevamo vicine e che erano malate. Io pregai per una donna inglese di una settantina di anni. Aveva problemi molto seri a piegare le ginocchia. Dopo aver pregato per lei, senza particolare fede!, la vidi che si era messa in ginocchio senza problemi. Dopo la preghiera andò avanti a testimoniare di come stesse bene. Grazie Signore.

Cris e Francesca pregarono per una donna pachistana o indiana che era seduta davanti a noi e aveva gravissimi problemi di artrite. Sotto potete ascoltare la testimonianza di Francesca.

Un nostro amico dottore, inglese, che ha partecipato alla conferenza con noi, ha risposto all’appello dato dopo una parola di conoscenza per le persone che avevano intolleranza al lattosio. Hanno pregato per lui. Qualche giorno dopo abbiamo ricevuto una sua foto mentre mangia gelato. Cosa che non avrebbe mai potuto fare prima.

Durante i cinque giorni di incontri ci sono stati non meno di 500 persone guarite da ogni tipo di malattia. Tanti erano malati da anni.

Dio vuole usare ognuno di noi per guarire noi stessi e le persone attorno a noi.

“Io sono il Signore, colui che ti guarisce.” Esodo 15:26

CHR Mic Verde

Gesù e la pallavolo

Il segreto dell’unzione è una vita in relazione con Gesù.

“Dico sempre alle mie giocatrici che quando si è raggiunto un ottimo risultato,
non si deve ricordare tanto il risultato quanto cosa si è fatto per raggiungerlo.”

Davide Mazzanti
Allenatore della nazionale italiana femminile di pallavolo.

 

Complimenti alla nazionale italiana di pallavolo. Ha giocato un ottimo campionato del mondo e ha ottenuto un meritatissimo secondo posto, soprattutto considerando la giovane età media.

Il suo coach, Davide Mazzanti, nel suo intervento alla Domenica Sportiva di ieri sera, mi ha stupito per competenza, saggezza e chiarezza di idee.

Una sua frase mi ha colpito in particolare. “Dico sempre alle mie giocatrici che quando si è raggiunto un ottimo risultato non si deve ricordare tanto il risultato quanto cosa si è fatto per raggiungerlo.”

Mentre la ascoltavo lo Spirito Santo mi diceva, “Giuseppe, ricordati che comprendere e mettere in pratica i princìpi che hanno portato al raggiungimento di un buon risultato, permette di raggiungere nuovamente quel risultato.”

L’importanza della scoperta dei princìpi che permettono il raggiungimento di un certo obiettivo e la loro riapplicazione (con i necessari adattamenti) vale in tutti i campi. Amicizie, matrimonio, educazione dei figli, evangelizzazione, conduzione della chiesa e andare sulla Luna.

Ad esempio. Per lunghi periodi ho sperimentato la forte presenza dello Spirito Santo durante i miei tempi personali di adorazione. Dio mi parlava, sentivo la sua vicinanza, mi mostrava la sua santità e santificava la mia vita, mi indicava i prossimi passi da seguire, ero immerso in lui, la mia vita cresceva e si radicava nella relazione e nel cammino con lui e vedevo più risultati nel mio ministero.

A cosa era dovuto questo? A un cammino giornaliero forte e sincero con lui. A un impegno costante nel mettere in pratica quello che la sua Parola dice e quello che il suo Spirito mi indicava durante la giornata. Al passare ore giornaliere nella sua presenza. Al pregare tanto in lingue. Al prendere tutto il tempo che ci voleva nell’adorazione, finché sentivo Dio dire, Basta, hai fatto quello che dovevi fare. Al significare esattamente con la mente e con il cuore quello dicevo con le parole nel canto e nella preghiera. Se cantavo, Ti amo, Gesù, volevo dire esattamente che lui era il mio più grande amore. Tu sei il Signore, voleva dire che ero pronto a fare tutto ciò che mi diceva di fare e che sapevo che lui dominava e comandava sopra ogni cosa e circostanza. Di conseguenza, non mi preoccupavo di cosa alcuna. Ho fede in te, voleva dire che sapevo che qualunque situazione nella quale mi trovavo sarebbe andata a buon fine.

Preparavo una buona lista di canti che toccavano la mia mente e il mio cuore, li studiavo bene musicalmente di modo da poterli suonare e cantare bene (almeno per quanto permettano le mie capacità musicali e canore).

Ero in continuo ascolto della guida dello Spirito per sapere cosa voleva che dicessi e facessi durante la mia giornata e durante i tempi di adorazione.

E così via.

Con queste premesse, era impossibile che la presenza di Dio non fosse con me in ogni momento della giornata e anche durante i miei tempi di adorazione.

Sapendo questo, quello che faccio oggi non è vivere nel passato ripensando alle belle esperienze degli anni scorsi, ma metto in pratica, oggi, i princìpi che mi hanno permesso di vivere vicino a Gesù intensamente nel passato. Risultato? Anche oggi sento sempre la forte presenza del Signore.

Grazie, Papà.

 

“Colui che mi ha mandato è con me;
non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono.”
Giovanni 8:29

Successi e insuccessi nella ricerca di Dio

Avere una comunione profonda con Dio e sperimentare la sua potenza nella nostra vita è molto facile. O no?

Ti senti frustrato nella tua ricerca di Dio? Ti sembra che cerchi, cerchi e non trovi niente o quasi?

Queste testimonianze ci fanno vedere come gente normale ha incontrato Dio ma anche come il loro percorso di ricerca non è stato né facile né lineare.

John Wimber, Randy Clark e Blaine Cook testimoniano in modo divertente e sincero, mostrano le vittorie ma pure le sconfitte e le frustrazioni che hanno avuto nella loro ricerca di una comunione più profonda con Dio.

John è stato il responsabile delle chiese Vineyard per tanti anni. Musicista rock professionista con un paio di brani nella hit parade americana, poi convertito e membro di una chiesa non carismatica, le sue testimonianze parlano del percorso dai nightclub di Las Vegas all’azione dello Spirito nella sua vita e in quella della chiesa.

Randy e Blaine sono stati due dei collaboratori principali di John Wimber. Randy è un insegnante e Blaine piuttosto un evangelista. Ambedue sono molto usati da Dio nel campo della guarigione.

 

English only! 

Per capire meglio può essere utile andare a Preferenze di Youtube e attivare i sottotitoli.


Conversione di Wimber

https://www.youtube.com/watch?v=HcwhIot4W7o

Come lo Spirito arrivò nelle Vineyard

“Prega per la guarigione.”   “No, Signore.”

https://www.youtube.com/watch?v=78JxKi2wTMQ

Randy Clark: un pastore insoddisfatto alla ricerca di Dio

https://www.youtube.com/watch?v=2MSxLpOhvW0?start=8136

Blaine Cook: conversione e viaggio nella guarigione

https://www.youtube.com/watch?v=_bLFUn56-f4

Errore: Modulo di contatto non trovato.

Photo by Holly Mandarich on Unsplash

La storia di ID – Parte 3

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Ciao.

Questa è la terza e ultima parte della Storia di ID. In questo podcast intervisto Danila Ciccone, un’amica di famiglia che, con suo marito, è stata fra le prime a partecipare a ID.

Danila ci racconterà di come Dio ha condotto la sua famiglia, figli compresi, a sperimentare di più di Dio.

Potete seguire Danila sul suo sito God’s Fitness.

Potete seguirci su FB.

A presto.

Giuseppe

Chitarra Ragazza Spalla

La storia di ID – Parte 2

Ciao.

In questa seconda parte della Storia di ID parliamo della crescita e dello sviluppo di ID e dei mezzi che Dio ha usato per farlo.

Cliccando qui potete ricevere le nostre notizie oppure seguiteci su FB.

Se questi podcast vi sono utili, condivideteli con altri.

Dio vi benedica e ci dia di amarlo con tutto il cuore.

Giuseppe

Giovanni 14:12-21

In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

«Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi. Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Superbowl

Foles 2

Stanotte mi sono svegliato alle 2:30 ed ho visto l’ultima parte del Super Bowl LII. Stamattina doppia razione di caffeina.

I Philadelphia Eagles, mai vinto il SB e guidati dal quarterback di riserva Nick Foles, giocavano contro i New England Patriots, una delle migliori squadre di sempre, vincitori di 5 Super Bowl, guidati da leggenda Tom Brady, vincitore di 5 Super Bowl.

Durante la partita c’erano alcune inquadrature di Tori, la moglie di Foles. Sugli spalti, teneva affettuosamente in braccio la loro bambina di un annetto. L’espressione gentile di quella donna mi fece un’ottima impressione. Mi chiesi se magari lei e Foles non fossero cristiani. Stamattina ho controllato.

Foles 1Nel 2016 Foles doveva decidere se continuare o smettere di giocare. Malgrado avesse avuto buoni risultati nella sua carriera, si trovava ad un bivio. CNN dice che Foles “prese alcuni giorni per permettere alle proprie emozioni di calmarsi un po’. Andò a pescare e campeggiare con suo cognato. Parlò con sua moglie. Parlò con la sua famiglia e ci pregò su. E questo non è sorprendente per uno che vuole diventare pastore in una scuola superiore quando smette di giocare.” Decise di continuare.

Una serie di circostanze lo portarono ai Philadelphia Eagles e un incidente al quarterback titolare lo catapultò in prima linea nelle ultime tre partite del campionato. Il resto è storia. Vittoria nella league, vittoria nel Super Bowl, Most Valuable Player, primo QB a passare per touchdown e pure a ricevere per un touchdown con uno schema eccezionale (LINK). Ed alcuni altri record. Robetta.

È valsa la pena di andare a pregare.

Buona giornata a tutti.


Aggiornamento

Gazzetta.it ha scritto un buon articolo su Nick Foles, la sua famiglia e la sua fede.       LINK

Margot, Garage Sale e Ironman

SarMargot

Due anni fa ero a Sarajevo, capitale della Bosnia, mussulmana al 95%, a 300 km in linea d’aria da Pescara. Due miei amici vi hanno fondato una chiesa. Durante la mia penultima visita, vi ho incontrato Margot, una frizzantissima giovane americana della Florida.

Eravamo in pulmino e, con il resto del team, andavamo a pregare per la città da una collina dalla quale si vedeva tutta Sarajevo. Margot mi raccontò che fino ad un anno prima studiava economia all’università ma non era contenta della propria scelta. Era però quello che, da sempre, sia lei che la famiglia si aspettavano che facesse. Viene da una famiglia molto benestante ed era perciò normale intraprendere una carriera adeguata.

Margot e tutta la sua famiglia erano anglicani, ma solo nominalmente. Nessuna relazione forte con Gesù. A un certo punto, però, sentì la chiamata di Dio ad andare a fare undici mesi di evangelizzazione in undici nazioni diverse del mondo con un’organizzazione giovanile cristiana.

Un anno in giro per il mondo però costava. Le venne allora in mente di organizzare una garage sale (vendita in garage), cosa molto in voga negli Stati Uniti. Mise assieme tutto quello che non le serviva più, vestiti, libri, lampade e comodini, pubblicizzò la cosa, espose tutto in garage e nel giardino di casa, e via a vendere.

I genitori le avevano detto, “Con scarpe e magliette non riuscirai a ricavare più di mille dollari, se ti va bene.”

La gente del vicinato iniziò ad arrivare e a comprare. Le chiedevano come mai vendesse quelle cose. Quando sentirono qual era lo scopo iniziarono a staccarle degli assegni. Alla fine della giornata aveva in tasca nove mila dollari, sufficienti per fare tutto il viaggio.

Ed ora, eccola col resto del team a Sarajevo, al decimo mese del suo viaggio, a parlare di Gesù alle persone che Dio ci metteva sulla strada. Fantastico.

Ma Dio non aveva fatto solo questo. Nel frattempo, in America, i genitori avevano scoperto che suo fratello si drogava. Era finito in prigione. Il papà di Margot è giudice del tribunale dei minorenni. Il fratello era poi entrato in un centro cristiano di recupero per tossicodipendenti, aveva dato la sua vita a Gesù, aveva smesso di drogarsi e, senza interventi da parte del padre (per i maligni fra di noi), era, incredibilmente, stato rimesso in libertà molto prima del previsto. Il padre sapeva bene che era impossibile.

Il padre e la madre, vedendo quello che Dio aveva fatto nel figlio e nella figlia, decisero di smettere la loro vita di cristiani nominali e iniziarono a seguire Gesù seriamente. Stavano succedendo troppe cose strane in famiglia.

Per completare la cosa, da quando il padre ha iniziato a seguire Gesù, ha trovato la forza di mettersi a dieta, ha perso 100 kg (!) e, allenandosi fino a cinque ore al giorno, ha completato una Ironman. 3,86 km di nuoto, 180,260 km in bicicletta e 42,195 km di corsa. Mi sento stanco anche solo a scriverlo.

Durante il suo tempo di evangelizzazione, Margot aveva sentito la chiamata di Dio ad andare in Asia a iniziare una organizzazione che lavorasse al problema del traffico di esseri umani ed è quello si apprestava a fare.

Se volete che Dio stravolga la vostra vita, e magari partecipare all’Ironman, mettetevi a sua disposizione.

Buona giornata.

Giuseppe