La ragazza, il cane e Gesù

BosniaQualche anno fa ero in Bosnia. Incontrai E., una ragazza sui 25 anni. Mi parlava in perfetto inglese. Poco prima mi parlò in perfetto francese e non si esprimeva male nemmeno in italiano, che non aveva mai studiato. Mi raccontò ciò che le era successo qualche mese prima.

Era mussulmana (a Sarajevo almeno il 90% della popolazione lo è) e studiava all’università. Si era posta delle domande sulla vita, la morte e cosa succedeva dopo. Nella sua ricerca di Dio aveva letto il Corano e questo le aveva messo una grande paura e non dormiva più bene.

Aveva scaricato un’app con la Bibbia e aveva letto il Nuovo Testamento. Vide che le dava tanta pace e dormiva bene.

cane.jpgUna sera era in giro a spasso da sola per Sarajevo quando vide un cagnolino che gironzolava per la strada. Si mise a seguirlo e questo entrò in un vicolo.

Il cane si fermò ed E. si abbassò per accarezzarlo. In quel momento un globo di luce scese dal cielo e la avvolse. Gesù le si rivelò personalmente in quel globo di luce ed E. si convertì a lui. Dopo questa esperienza cercò online una chiesa evangelica nella sua città ed iniziò a frequentarla.

Ero felice di vedere Dio all’azione diretta in una nazione mussulmana. Gesù vuole rivelarsi anche a te. Chiediglielo.

Giuseppe

 

Se vuoi parlare di come conoscere personalmente Gesù, contattami a giuseppe@chrisma.life

 


Immagini: Unsplash; Ponte, Alex Lacayo; cagnolino, Luka Korica.

Magia o Gesù?

Leone di Giuda

 

Qualche anno fa, Mary, una missionaria della chiesa dell’Est nella quale svolgevo due settimane di ministero, mi raccontò la storia di Frank e Luise, una giovane coppia di missionari olandesi che serviva Dio con loro.

Circa un anno prima, Frank e Luise aspettavano una bambina. Una giovane Rom, arrabbiata con Luise per una ragione banale e inesistente (indico l’etnia solo per dire che proveniva da un popolo che conosce bene la magia, non per altri motivi), rubò un oggetto da casa sua e lo portò a una maga del suo popolo affinché lo usasse per maledire Luise e farla morire. Poco tempo dopo Luise sviluppò una meningite che la portò ad andare in coma.

Portata d’urgenza all’ospedale venne detto a Frank che non c’erano quasi speranze per lei e che anche la bambina che aspettavano sarebbe morta. Frank sarebbe presto rimasto solo con i due bambini che avevano già.

Un giorno Mary iniziò a stare molto male. Presentava tutti i sintomi e i dolori che aveva avuto Luise. Le sembrava di impazzire, ma non era ammalata. Dio le stava solo permettendo di sperimentare sulla propria persona quello che provava Luise.

Allo stesso momento, il Signore le diede una visione. Vide se stessa e altri tre andare all’ospedale e, da dietro a una finestra, pregare per Luise, che era stesa su un lettino con addosso il grembiule bianco da degente. Sembrava morta. Dio le disse, “Pregate e quando la vedrai sedersi, saprai che io l’ho risuscitata.” Dio non intendeva che sarebbe morta e che lui l’avrebbe risuscitata ma che sarebbe stata come una risurrezione vista la gravità della situazione.

Mary, Frank e altri due andarono all’ospedale a pregare per Luise. Incredibilmente trovarono tutta la situazione esattamente come Mary l’aveva vista in visione. Da dietro una finestra videro Luise nel camice bianco, stesa sul lettino, occhi chiusi, in coma e legata al letto, polsi e caviglie. Pregarono guardando attraverso il vetro. All’improvviso Luise si sedette sul lettino, ancora legata. Arrivarono i dottori, tutti meravigliati. La controllarono e videro che stava benissimo. Frank era entrato in stanza e sua moglie gli parlava come se non fosse successo nulla. Dopo gli esami fu subito dimessa. Non ci fu alcuna conseguenza né per lei né per la bambina. Hanna, la bambina sta benissimo. L’ho vista personalmente.

Circa un anno dopo questi fatti, la giovane che le aveva fatto la fattura andò da Luise, avendo sentito cosa era successo. Le chiese scusa per come si era comportata e le disse, “Il tuo Dio deve essere veramente forte. So bene chi è la maga alla quale ho chiesto di farti la la fattura e non è una con la quale si scherza.” Quel giorno si riconciliarono.

Colui che è in noi è più forte di colui che è nel mondo.

1 Giovanni 4:4

 

Giuseppe

 

* Nomi e alcune informazioni sono state cambiate per ragioni di privacy.

Photo di Frida Bredesen da Unsplash

Margot, Garage Sale e Ironman

SarMargot

Due anni fa ero a Sarajevo, capitale della Bosnia, mussulmana al 95%, a 300 km in linea d’aria da Pescara. Due miei amici vi hanno fondato una chiesa. Durante la mia penultima visita, vi ho incontrato Margot, una frizzantissima giovane americana della Florida.

Eravamo in pulmino e, con il resto del team, andavamo a pregare per la città da una collina dalla quale si vedeva tutta Sarajevo. Margot mi raccontò che fino ad un anno prima studiava economia all’università ma non era contenta della propria scelta. Era però quello che, da sempre, sia lei che la famiglia si aspettavano che facesse. Viene da una famiglia molto benestante ed era perciò normale intraprendere una carriera adeguata.

Margot e tutta la sua famiglia erano anglicani, ma solo nominalmente. Nessuna relazione forte con Gesù. A un certo punto, però, sentì la chiamata di Dio ad andare a fare undici mesi di evangelizzazione in undici nazioni diverse del mondo con un’organizzazione giovanile cristiana.

Un anno in giro per il mondo però costava. Le venne allora in mente di organizzare una garage sale (vendita in garage), cosa molto in voga negli Stati Uniti. Mise assieme tutto quello che non le serviva più, vestiti, libri, lampade e comodini, pubblicizzò la cosa, espose tutto in garage e nel giardino di casa, e via a vendere.

I genitori le avevano detto, “Con scarpe e magliette non riuscirai a ricavare più di mille dollari, se ti va bene.”

La gente del vicinato iniziò ad arrivare e a comprare. Le chiedevano come mai vendesse quelle cose. Quando sentirono qual era lo scopo iniziarono a staccarle degli assegni. Alla fine della giornata aveva in tasca nove mila dollari, sufficienti per fare tutto il viaggio.

Ed ora, eccola col resto del team a Sarajevo, al decimo mese del suo viaggio, a parlare di Gesù alle persone che Dio ci metteva sulla strada. Fantastico.

Ma Dio non aveva fatto solo questo. Nel frattempo, in America, i genitori avevano scoperto che suo fratello si drogava. Era finito in prigione. Il papà di Margot è giudice del tribunale dei minorenni. Il fratello era poi entrato in un centro cristiano di recupero per tossicodipendenti, aveva dato la sua vita a Gesù, aveva smesso di drogarsi e, senza interventi da parte del padre (per i maligni fra di noi), era, incredibilmente, stato rimesso in libertà molto prima del previsto. Il padre sapeva bene che era impossibile.

Il padre e la madre, vedendo quello che Dio aveva fatto nel figlio e nella figlia, decisero di smettere la loro vita di cristiani nominali e iniziarono a seguire Gesù seriamente. Stavano succedendo troppe cose strane in famiglia.

Per completare la cosa, da quando il padre ha iniziato a seguire Gesù, ha trovato la forza di mettersi a dieta, ha perso 100 kg (!) e, allenandosi fino a cinque ore al giorno, ha completato una Ironman. 3,86 km di nuoto, 180,260 km in bicicletta e 42,195 km di corsa. Mi sento stanco anche solo a scriverlo.

Durante il suo tempo di evangelizzazione, Margot aveva sentito la chiamata di Dio ad andare in Asia a iniziare una organizzazione che lavorasse al problema del traffico di esseri umani ed è quello si apprestava a fare.

Se volete che Dio stravolga la vostra vita, e magari partecipare all’Ironman, mettetevi a sua disposizione.

Buona giornata.

Giuseppe